Anni ’40-’50-’60
Le prime sculture di Cattaneo risalgono alla fine degli anni Quaranta del ‘900: da una cultura figurativa ricca di suggestioni quattrocentesche, l’artista ricerca una stilizzazione formale sempre più accentuata, che vibra di echi di culture lontane, arcaiche fino a toccare esiti astratti; una continua sperimentazione formale e tecnica lo porta ad esplorare le potenzialità proprie dei differenti materiali passando con estrema disinvoltura e padronanza dal legno alla terracotta, dal cemento al vetro policromo e al ferro, nell’intento unico di trovare un proprio linguaggio e un proprio medium.
Alla svolta degli anni Sessanta l’artista indirizza il proprio interesse verso i complessi procedimenti della fusione a cera persa: il bronzo gli consente di dar vita ad una poetica entro un presente continuo. Con l’adozione del nuovo mezzo espressivo cambia al contempo anche il suo referente iconografico: il suo linguaggio si rivolge ora verso un universo architettonico e tecnomorfo; tutto può entrare, trasformandosi, nella sua opera per diventare nuovo pretesto plastico, dalle modanature di mobili d’epoca a parti meccaniche di motori a scoppio, a frammenti di oggetti della quotidianità.
Queste resistenze del nostro quotidiano nel loro porsi come frammenti di impronte in negativo danno vita nel linguaggio di Cattaneo ad una raffinata e sconosciuta corrispondenza di inaspettati e suggestivi momenti lessicali.
Fotografie © Maurizio Grisa
Anni ’70
Le prime sculture di Cattaneo risalgono alla fine degli anni Quaranta del ‘900: da una cultura figurativa ricca di suggestioni quattrocentesche, l’artista ricerca una stilizzazione formale sempre più accentuata, che vibra di echi di culture lontane, arcaiche fino a toccare esiti astratti; una continua sperimentazione formale e tecnica lo porta ad esplorare le potenzialità proprie dei differenti materiali passando con estrema disinvoltura e padronanza dal legno alla terracotta, dal cemento al vetro policromo e al ferro, nell’intento unico di trovare una propria via linguistica e un proprio medium.
Alla svolta degli anni Sessanta l’artista indirizza il proprio interesse verso i complessi procedimenti della fusione a cera persa: il bronzo gli consente di dar vita ad una poetica entro un presente continuo. Con l’adozione del nuovo mezzo espressivo cambia al contempo anche il suo referente iconografico: il suo linguaggio si rivolge ora verso un universo architettonico e tecnomorfo; tutto può entrare nella sua opera per diventare pretesto plastico, dalle modanature di mobili d’epoca a parti meccaniche di motori a scoppio, a frammenti di giocattoli per l’infanzia.
Queste resistenze del nostro quotidiano nel loro porsi come frammenti di impronte in negativo danno vita nel linguaggio di Cattaneo ad una raffinata e sconosciuta corrispondenza di inaspettati e suggestivi momenti lessicali.
Fotografie © Maurizio Grisa
Anni ’80-’90-2000
Le prime sculture di Cattaneo risalgono alla fine degli anni Quaranta del ‘900: da una cultura figurativa ricca di suggestioni quattrocentesche, l’artista ricerca una stilizzazione formale sempre più accentuata, che vibra di echi di culture lontane, arcaiche fino a toccare esiti astratti; una continua sperimentazione formale e tecnica lo porta ad esplorare le potenzialità proprie dei differenti materiali passando con estrema disinvoltura e padronanza dal legno alla terracotta, dal cemento al vetro policromo e al ferro, nell’intento unico di trovare una propria via linguistica e un proprio medium.
Alla svolta degli anni Sessanta l’artista indirizza il proprio interesse verso i complessi procedimenti della fusione a cera persa: il bronzo gli consente di dar vita ad una poetica entro un presente continuo. Con l’adozione del nuovo mezzo espressivo cambia al contempo anche il suo referente iconografico: il suo linguaggio si rivolge ora verso un universo architettonico e tecnomorfo; tutto può entrare nella sua opera per diventare pretesto plastico, dalle modanature di mobili d’epoca a parti meccaniche di motori a scoppio, a frammenti di giocattoli per l’infanzia.
Queste resistenze del nostro quotidiano nel loro porsi come frammenti di impronte in negativo danno vita nel linguaggio di Cattaneo ad una raffinata e sconosciuta corrispondenza di inaspettati e suggestivi momenti lessicali.
Fotografie © Maurizio Grisa