Memoria future. Opere di Piero Cattaneo alla Fondazione Credito Bergamasco

Sabato 13 maggio inaugura a Bergamo una personale dello scultore promossa dalla Fondazione Credito Bergamasco per celebrare il legame tra l’istituzione cittadina e l’artista.

La mostra Memorie Future. Opere di Piero Cattaneo, la personale dell’artista curata da Marcella Cattaneo e Angelo Piazzoli e promossa dalla Fondazione Credito Bergamasco, viene presentata il 13 maggio nel Salone del Palazzo Storico di Fondazione Credito Bergamasco. Il progetto espositivo, inizialmente pensato per il 2020, prevede un percorso all’interno della poetica dello scultore bergamasco Piero Cattaneo, con una selezione di dieci sculture in bronzo concepita per lo spazio della grande sala.

“È finalmente arrivato il momento, a Palazzo Creberg, per una esposizione dedicata a Piero Cattaneo, realizzata con opere selezionate dalla collezione della famiglia, che da Marcella Cattaneo ha costruito con raffinatezza e intelligenza, a partire dal titolo, ossimoro solo apparente, Memorie future – afferma Angelo Piazzoli, Presidente della Fondazione Credito Bergamasco – Ne siamo orgogliosi e felici; realizzata in collaborazione con la Fondazione Piero Cattaneo, la mostra attesta in modo indubbio il talento, la profondità di pensiero, la qualità della produzione testimoniando nei fatti la collocazione di rilievo che l’artista merita nella nostra storia dell’arte”.

Le opere scultoree spaziano dal 1967 al 1975, un periodo fondamentale per l’artista che mette a punto la sua personale tecnica di fusione a cera persa e crea il suo inconfondibile immaginario. A completezza, nel Loggiato del Palazzo Storico di Fondazione Credito Bergamasco vengono esposte sette opere polimateriche di Piero Cattaneo databili tra il 1975 e il 1976 del ciclo Segnificati. Sono gessi incisi e impressi dove, per mano dell’artista, il disegno si dispiega e il segno insistito, ripetuto entra in relazione con il colore, scelto per le sue profondità e la sua intensità tonale, esaltando il contrasto tra il gesso e l’acrilico e la conseguente ambiguità tra pieno e vuoto.

Ricercare da Umanistica apre idealmente la mostra nel Salone centrale, anche grazie al movimento a semicerchio del bronzo, accolto su un fondale ligneo anch’esso ricurvo e impreziosito dalla presenza del grande cerchio dorato, ottenuto dall’uso della foglia d’oro. Il parallelismo tra composizione musicale e ricerca artistica in Cattaneo è un aspetto fondante, svelato anche dalla pratica di affidare ai titoli delle sue opere un rimando esplicito, come accade in Cassa armonica, opera in bronzo che fonde tracce iconografiche riconoscibili e sovrapposte, a una matericità più contemporanea all’artista, che si nutre di nuove suggestioni formali. In Memoria Opera I Kaisserlian, la scultura dedicata al critico Giorgio Kaisserlian scomparso nel 1969, l’artista tratta la materia alla maniera dell’arte informale, giocando con le quinte e gli spazi che consentono di creare pieni e vuoti. Interprete riprende la tendenza geometrica di Cassa armonica, per poi addolcire il tratto con un andamento stondato, contrapponendo alla fluidità della superficie piena del volume, la sua fenditura centrale; questa contrapposizione è determinante per lo scultore nella fase successiva della sua ricerca, come accade in Pagina aperta, dove il movimento formale viene interrotto, al centro, da una parte aggettante, a spigolo vivo, creando una narrazione inedita e ancora in Murale, dove il bronzo viene posto a confronto per la prima volta con l’acciaio inox satinato, che funge ad un tempo da supporto e movimento dell’opera.  Lo stesso andamento si ritrova in Tavola arcana I e II e ancora in Colonne a base quadra, tutte opere del 1975, in cui viene enfatizzato lo svelamento di questa energia, di questo perlustrare nel profondo, facendo emergere depositi fitti di memorie personali e collettive: l’immaginario di Cattaneo, ora, agli stilemi del passato sovrappone sempre più frammenti meccanici e relitti del mondo industriale.

Nel 2020, a corredo della mostra, è stato edito da Fondazione Credito Bergamasco un catalogo che raccoglie gli interventi di Angelo Piazzoli, Presidente di Fondazione Credito Bergamasco, Marilisa di Giovanni, Storica dell’arte, che ha detenuto la cattedra di storia dell’arte contemporanea presso l’ateneo universitario di Pavia e una testimonianza di Marcella Cattaneo, figlia dello scultore. Il legame tra Piero Cattaneo e la Fondazione risale al 1985, quando l’Istituto Credito Bergamasco gli commissionò l’opera monumentale Concetto di liberalità Espansione che ancora oggi è esposta nello spazio antistante la sede bancaria, in via Torquato Taramelli.

È prevista una apertura straordinaria per Sabato 13 maggio 2023 dalle ore 10.00 alle 19.00 presso il Palazzo Storico del Credito Bergamasco in, Largo Porta Nuova, 2 a Bergamo. A cadenza oraria, a partire dalle 10.30 e fino alle ore 18.30, saranno attivati servizi di visite guidate gratuite della durata di mezz’ora ciascuna. Alle ore 16.00 è prevista la Presentazione ufficiale della mostra nel Salone Principale di Palazzo Creberg e a tutti i visitatori verrà consegnato gratuitamente il catalogo edito dalla Fondazione Credito Bergamasco.

FONDAZIONE PIERO CATTANEO

La Fondazione Piero Cattaneo, costituitasi nel 2010 come Associazione senza fini di lucro e trasformata nel 2020 in Fondazione, nasce con l’intento di promuovere la figura di Piero Cattaneo (Bergamo 1929 – 2003), artista che si forma presso la Scuola di Belle Arti dell’Accademia Carrara di Bergamo sotto la guida di Achille Funi. La ricerca di Piero Cattaneo, sostenuta dalla sua creatività esplosiva, si sviluppa nel corso del XX secolo esplorando differenti ambiti disciplinari: dalla scultura, suo primo strumento espressivo, alla medaglistica, al campo dell’illustrazione per l’infanzia. La Fondazione Piero Cattaneo, diretta da Marcella Cattaneo, storica dell’arte e figlia dello scultore, è aperta a chiunque condivida le finalità di questo progetto culturale.

La Fondazione ha affiancato all’impegno nel tutelare il patrimonio artistico legato allo scultore, il suo nome e la sua importante eredità concettuale, la promozione e valorizzazione dei luoghi di creazione dell’arte e delle tecniche plastiche del XX secolo, attraverso il progetto l’Officina della Scultura. Gli atelier nascosti, una manifestazione che si pone l’obiettivo di favorire la conoscenza dei luoghi della scultura e dei suoi protagonisti, creando una mappatura di questi spazi della scultura del XX secolo, proponendo un nuovo circuito di interesse turistico culturale in Lombardia. L’apertura al pubblico di questi laboratori in cui si crea l’arte, è collegata intimamente alla vita degli artisti e al contesto storico e culturale in cui operano; la loro conoscenza stimola la riflessione sugli esiti dell’arte scultorea, tra tecniche, indagini artistiche e rapporto con il contemporaneo.